Torchiara Story Festival,
dalle parole alle donne

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Storie di parole, storie di donne: l’edizione 2022 del Torchiara Story Festival, guidata dall’infaticabile Angela Riccio della Fondazione Matteo e Claudina de Stefano, ha proposto l’8 e il 9 ottobre nel Palazzo Baronale del piccolo ma attivissimo centro cilentano una preziosa “due giorni” di cultura e di riflessione civile. Riflettori puntati, in apertura della prima giornata, sulle “vertigini dell’Oplepo”, l’Opificio di Letteratura Potenziale che da trent’anni sperimenta invenzioni e acrobazie letterarie: a parlarne il suo fondatore, Raffaele Aragona, e il giornalista e critico maccheronico Antonio Fiore, che hanno riattraversato le origini e i capisaldi di un movimento nato nel ’60 in Francia con la nascita dell’Oulipo (acronimo di Ouvroir de Littèrature Potentielle) e che si basa sull’applicazione di vincoli (contraintes) ai testi: dal lipogramma ai palindromi agli acrostici fino a più raffinate tecniche in grado di provocare sorprendenti cortocircuiti linguistici. Molti gli esempi proposti dai due relatori, a partire da testi di Perec (membro dell’Oulipo come il suo fondatore Queneau), Calvino, Sanguineti. Fino ai giochi linguistici firmati proprio da Aragona e Fiore (e dei quali daremo conto prossimamente su questo blog).

A seguire, per le “Conversazioni d’arte contemporanea”, spazio al corpo delle donne nell’arte con l’incontro (moderato dalla critica d’arte di “la Repubblica” Renata Carigliano) con la fotografa Ornella Foglia e con la scultrice Antonella Romano: la prima ha proposto gli intensi scatti dedicati alle “Donne combattenti”, omaggio alla resilienza femminile, mentre la seconda ha esposto la mostra “Fioriture”, dove il ferro diviene tra le sue mani un etereo ricamo che trasforma il duro metallo in “cotte” muliebri, leggerissime ma resistenti.
L’ultima giornata ha di nuovo visto protagoniste le donne con il “salotto” animato dal direttore dell’Archivio Storico di Napoli Candida Carrino e dalla giornalista del “Corriere del Mezzogiorno” Natascia Festa: tema dell’incontro (sulla base del libro della Carrino “Luride, agitate,mcriminali” sulla sconvolgente corrispondenza delle recluse nell’ex “Real Casa de’Matti” di Aversa), “Storie di donne reali e immaginarie. Da un secolo di internamento femminile alle donne di Pier Paolo Pasolini”, con letture dell’attore Pier Luigi Iorio. E poi donne e teatro, donne e cinema: con la conduzione del giornalista de “Il Mattino” Alfonso Sarno, la direttrice artistica del gruppo “f.p. femminile plurale” Marina Rippa ha fornito una coinvolgente testimonianza sulle sue esperienze di laboratori teatrali, in particolare quello condotto con le donne di Forcella. E la film editor e art director Isabella Mari ha trasmesso l’entusiasmo per il suo lavoro: un documentario, attualmente al montaggio, dedicato proprio al laboratorio napoletano.

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