Trudie Styler: “Trump e Bolsonaro
da processare per crimini contro l’umanità”

IMG03604

“Nel marzo scorso mio marito Sting ha inviato un messaggio agli italiani dicendo loro “vi amo tutti, voglio che voi siate al sicuro e che siate felici. Combatteremo questa battaglia insieme”. Le sue parole sono anche le mie. Spesso, infatti, ho pensato all’Italia e agli italiani durante il momento difficile attraversato a causa della pandemia soprattutto al nord e in particolare in Lombardia”.

Trudie Styler: attrice e produttrice britannica, attivista per l’ambiente, grande amica del nostro Paese dove spesso risiede e con Sting “global ambassador” del festival, di cui è anche presidente onorario. La sua storia d’amore con l’Isola Verde continua anche in momenti difficili.
“Sono stata molto fortunata a essere invitata a Ischia da oltre un decennio. Venire qui è come tornare a casa. Sting e io ci sentiamo molto italiani. Ho dato alla luce la terza dei nostri quattro figli, Eliot (oggi la cantante Coco Summer, ndr) in Italia il 30 luglio di trenta anni fa, abbiamo quindi una relazione speciale con questo Paese. Veniamo in Italia non solo in estate, ma anche durante l’anno. Questa è dunque anche la “nostra Italia”. Siete un popolo gioioso anche in un periodo difficile come questo, dove risalta la vostra generosità. Niente sconfigge gli Italiani. E io sono con loro in questa battaglia contro il coronavirus che vinceremo anche grazie al grande ottimismo e alla grande arte”.
La pandemia costringe le donne e gli uomini dello spettacolo a riflettere ancor di più sul ruolo sociale del loro lavoro?
“Questa edizione del festival è particolare proprio perché stiamo affrontando una pandemia globale, credo che oggi più che mai abbiamo bisogno di una comunità fatta di persone coscienti, e anche – per noi cineasti – di fare film insieme appena possibile. Io, ad esempio, sono qui a Ischia con la regista mia connazionale Camille Miller, di cui sto producendo il lungometraggio d’esordio “Silent Night”. Noi, come artisti, abbiamo il compito di stimolare, provocare e intrattenere le persone. Dobbiamo favorire quella che io definisco la “comunità dei cuori”. Questo è il nostro lavoro”.
Ripartire è d’obbligo. Ma senza dimenticare le precauzioni.
“Arrivando a Ischia abbiamo visto famiglie che rispettavano le norme con grandissimo rigore. E in generale l’Italia sta ottenendo il miglior risultato possibile nella lotta alla pandemia. Tutti sono coscienziosi ed attenti al distanziamento sociale e all’uso della mascherina. Al contrario, negli Usa ed in Brasile c’è una vera devastazione con un numero sempre più crescente di casi e tantissimi morti, a causa dell’egocentrismo stupido del presidente Trump e di Bolsonaro, il presidente del Brasile. Questi uomini dovrebbero essere condannati per crimini contro l’umanità”.
 
@@@@@@
 
Cala oggi il sipario sull’Ischia Global Fest 2020, il primo festival “dal vivo” dopo il lockdown: una scommessa vinta dal patron Pascal Vicedomini che ha saputo trasformare il problema dell’obbligatoria assenza a Ischia delle stelle hollywoodiane in un’occasione per riflettere sulle strategie da mettere in atto in vista della indispensabile ripartenza in sicurezza di un settore, quello dello spettacolo, tra i più danneggiati in Italia dall’emergenza-pandemia. A parlarne ieri esponenti del settore come l’ex ministro e presidente Formez Alberto Bonisoli, il direttore Contenuti Mediaset Alessandro Salem, l’autore Pier Francesco Pingitore, il conduttore tv Beppe Convertini, gli attori Maurizio Mattioli e Gianfelice Imparato. Tanti i punti di vista, ma una convinzione unanime: regole certe e misure urgenti per consentire alle produzioni cinematografiche e teatrali di ritrovare il loro pubblico al più presto. In particolare il napoletano Imparato (il popolare vice commissario Pisanelli dei “Bastardi di Pizzofalcone” la cui terza serie si sta girando a Roma, dove in una scuola della Garbatella è stato trasferito per motivi di sicurezza sanitaria il commissariato eponimo) ha proposto un bonus-teatro: “È partito quello “vacanze” da 500 euro, ma non so quanti lo utilizzeranno davvero. Perché non crearne uno più modesto, magari da 150, per provare a riportare il pubblico nelle sale?”

Antonio Fiore

Foto Eugenio Blasio

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *