E Pinocchio incontrò Jojo Rabbit

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Il cinema salvato dai ragazzini? La giornata di ieri dell’Ischia Global Fest si è svolta sotto il segno dei giovanissimi, proponendo l’inedito incontro tra il decenne romano Federico Ielapi, il Pinocchio garroniano che ha incantato il pubblico prima del lockdown, e il tredicenne londinese Roman Griffin Davis, protagonista di quel “Jojo Rabbit” che, a sale appena riaperte, è balzato al primo posto della classifica italiana dei film più visti. Insomma, per far ripartire il cinema con il piede giusto ci vorrà l’impegno degli addetti ai lavori, ma anche l’entusiasmo di chi sta muovendo i primi passi nel mondo dello spettacolo. E tanto Federico quanto Roman ben si prestano, con la loro straordinaria comunicativa non ancora sottomessa alle leggi dello star system, a fare da testimonial dell’ottimismo della volontà (e della gioventù): entrambi hanno raccontato con naturalezza e sincerità le rispettive esperienze sul set e i sogni di un futuro alle porte. E se Federico ci tiene a ricordare che prima di lavorare nel film di Garrone “avevo già cinque anni di carriera” (esordio con Zalone in “Quo vado?”), Roman è alla sua prima esperienza da attore; ma, avendo mamma regista e papà direttore della fotografia, ha respirato cinema sin dalla culla. Insieme si divertono a rievocare gli episodi più curiosi dei rispettivi set: Roman dice che il momento più bello e indimenticabile delle riprese è stato “quello della scena in cui vengo scaraventato fuori dalla finestra” (Jojo Rabbit è un bambino che ha Hitler come “amico immaginario”, ma l’incontro con una ragazzina ebrea lo costringerà a rivedere le sue convinzioni “politiche”). E Federico ribatte citando la sequenza in cui Pinocchio è seduto all’osteria con il Gatto e la Volpe: “Ceccherini, che interpretava la Volpe, di colpo ha battuto i pugni sul tavolo, e io per lo spavento sono caduto con la sedia all’indietro…”.
Attori in erba che non hanno ancora bisogno di stuntmen o di controfigure, e che sanno ancora sognare a occhi aperti. Federico: “Lavorando duro arriverò a un punto in cui potrò dire che ce l’ho fatta. Il mio modello è Leonardo DiCaprio”. Roman: “… e io Leonardo l’ho conosciuto, eravamo tutti e due finalisti ai Golden Globe”. Lanciatissimi tutti e due, ma con la testa sulle spalle: per loro “conciliare lavoro e scuola non è facile, ma ci proviamo. Del resto anche recitando si imparano un sacco di cose”. Prima della quarantena Federico Ielapi ha lavorato in “Maledetta primavera” di Elisa Amoruso in cui è il figlio di Micaela Ramazzotti e Gianpaolo Morelli, mentre Roman Griffin Davis sta girando “Silent Night” al fianco di Keira Knightley, diretto dalla mamma Camilla. Il sogno di Federico? “Interpretare una nuova versione di Titanic”, tanto per restare al suo idolo di riferimento, DiCaprio. E la speranza di Roman? “Essere una brava persona”. Stasera il Global Fest li premia come artisti. Noi come ragazzi in gamba.

 

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